mercoledì 7 settembre 2016

Sequestri alieni


Sembrava fatta. Un invito a cena a casa sua.
Nella mia testa lei in un qualche completino da sado-massaia che piruetta in aria omelettes abbeverandosi da un calice di Champagne in tacchi a spillo.
Magari un grembiulone da cuoca con sotto niente.
Una topless-pastasciutta coi gamberoni.
Pero'.
Pero' quando con la fantasia si va troppo avanti poi si resta sempre fregati, sara' un problema di aspettativa o è che i film che mi faccio in testa son sempre porno.
Problema mio? Forse.
Dato che ho il Blockbuster sotto casa mi fermo a prendere un film. Una roba romantica, due che si amano poi lei si ammala e muore. E' il principio tanto caro alla DeFilippi, le donne con quella roba piangono e quando piangono e' quasi matematica che te la tirano sul muso.
Tra un singhiozzo e l'altro ogni anno resta incinta un botto di gente. Per il ministro dello sviluppo economico certi programmi aiutano a rimpolpare la massa proletaria cento volte piu' velocemente delle agevolazioni fiscali sui secondi e terzi figli.
Cosi' arrivo a casa sua, tiro fuori dalla busta il DVD e una bottiglia di vino bianco che un mio amico mi ha giurato che stronca, contiene addittivi vietati in 28 stati dell'Unione Europea "due bicchierini di questo" mi ha detto "e vedrai numeri peggio della droga dello stupro".
"Ho un film" le dico, senza specificare tutta quella roba strategica da maschio, le lacrime e i singhiozzi che servono per farla finire smutandata, il vinarello da colpo di grazia.
E lei mi dice: "Tranquillo mettilo via che al film ci ho pensato io."
La spio per sopra la spalliera del divano, e non è per niente in topless, e non sta facendo neppure le omelettes col grembiulone con sotto niente.
E' proprio vestita, tutta quanta, neppure uno scollo a Vi.
Calze a scafandro e gonnellina da preservamento della virtù.
Sprofondo affranto il culo sul cuscino del divano e lo stomaco mi da due sprizzate di acido. Sono in trappola. Il mio sesto senso non sbaglia.
Per esempio questo non è un divano qualsiasi, la mia cultura sui mobili scandinavi mi mette in guardia.
E' un EKTORK! e sembra che il suo designer, un certo Mika Rasmussen, lo abbia progettato dopo essere stato violentato da una renna sodomita durante una gita in slitta per le desolate lande della Lapponia settentrionale.
Vien da se che lo shock inconscio lo abbia portato a disegnare un divano che non permette l'allineamento dei genitali. Se ci fai inginocchiare una femmina sopra
avrà sempre il didietro troppo in alto per poterci fare checchessia.
In realtà la soluzione sembra che in Svezia l'abbiano trovata: venderlo in abbinamento ad un pouff RENNAN  o mal che vada ad uno sgabello KADAMMUMMER. Se hai l'aria abbastanza depravata ti si avvicina sempre qualche commesso a proporteli.
Esamino la stanza ma Niente. Di svedese non c'è altro, in mezzo al tappeto un tavolino da the intarsiato con le gambe roccocò, se mi metto sopra a quello ci finisco di sotto, spacco tutto e non trombo.
Smadonno.
I miei programmi espansionistici cominciano a vacillare, al massimo se la riesco a corrompere con la DeFilippi e stordire col vino mi riesce una missionaria.
Il divano antistupro se ne sta la' studiandomi con l'espressione da mobile virtuoso.
Vorrei non dargliela vinta...
Mi si siede vicina col grembiulone con sotto tutto, sono cosi' in astinenza da passera che la sporgenza mi si mette dritta solo ad annusarle i capelli lavati con l'ultradolce di Garnier.
"Non ci crederai mai" mi dice "ho beccato un film di una storia vera".
La mia mente è distratta dall'affievolimento dell'opportunità di trombare e non capisco tutto ciò di cui sta discorrendo.
Capisco solo che si mangia i pop corn davanti alle trasmissioni tipo "mistero" si compra il giornale "UFO" e poi tra una frittura e una torta di banane parte con delle elucubrazioni che alla Nasa non ci sono ancora arrivati: "Lo sai cosa ha detto Adman Kadmon??"
Insomma sta storia vera si chiama "sequestri alieni". E' cosi' tutta in sollucchero a poterla condividere con me che quasi si scorda che mi deve scodellare le lasagne.
"Pensati che sull'opuscolo ho letto che il protagonista del film lo hanno preso per matto...la gente non capisce niente...e non era neppure la prima volta che lo sequestravano..."

L'opportunità di irretimento con la DeFilippi mi tormenta ancora, con gli UFO non si tromba, ne sono sicuro.
"Sai sul 39 danno una replica di "Amici" le dico tentando di
giocarmi un'altra carta.
Che tu sia cantante o ballerino prima o poi devi piangere davanti al video di tua nonna che ti faceva gli auguri e poi è morta.
E' con quelle lacrime che si preserva la specie.
Una muore e una va in calore e la da come se non ci fosse un domani. La natura le pensa tutte per tenere un equilibrio demografico favorevole, e dove non arriva la natura c'è il ministro dello sviluppo economico assieme alla DeFilippi, il Vaticano che ti dice "vai e moltiplicati". Far trombare l'italiano medio è una missione sociale prevista dalla costituzione. Solo quel distopico di Adam Kadmon tenta di farti andare in bianco. Il suo circolo vizioso è non farti trombare affinchè tu ti estingua, cosi' la sua strategia disfattista finirà per dargli ragione. Cazzo di un Adman Kadmon, sei tu che complotti per non farmi battere chiodo! Altro che la massoneria e i poteri occulti.
"Sul 42 c'è la replica di uomini e donne" sibilo con l'ultimo fiato che mi resta nel polmone destro.
Niente.
Si guardano "sequestri alieni" e per di  piu' seduti sul divano antistupro.
Lei comincia con la tiritera, si sente in dovere di spiegare ad un neofita come me la strategia usata piu' frequentemente dai piloti di UFO per risucchiarti dentro all'astronave.
Pensando alla via piu' breve per arrivare alle sue mutande nel mio personale labirinto della vita tento di darle ragione, le dico:
"ma vedi un po'te cosa capita in giro, magari stai andando a lavorare e ti ritrovi con st'astronave sopra la testa". Poi mi ficco sulle lasagne che magari con la bocca piena mi lascia in pace.
Niente.
"Pensa che gli hanno preso anche del DNA per clonarlo" e finchè mi mangio le lasagne mi spiega tutta la storia che ha visto su mistero "ti legano ad un lettino e poi con delle canne ti vanno sù per gli orifizi"
"Naso, occhi, gola, sedere".
La sua storia di robe infilate mi rovescia lo stomaco, bevo un bel sorso di vino sperando me lo riscaldi a facilitarmi la digestione.
"E' buono?" mi chiede finchè ne sto ingollando avidamente una mezza pinta "sai io sono astemia ma nella tua borsetta...."
Salto in piedi. No, non puo' essere!
Ora sono sicuro che la colpa è di Adman Kadmon, le carestie, le malattie e le guerre, tutta colpa sua. Solo la DeFilippi potrà salvarci!
Corro alla macchina, non voglio che capisca cosa volevo farle ingurgitare.
Esco, accendo il veicolo e imbocco la strada verso casa.
Pochi centinaia di metri e la vedo davanti a me.
Sembra galleggiare nell'aria emettendo delle luci blu cobalto, intermittente e alieno.
La mia macchina sobbalza poi si spegne, osservo paralizzato dal panico. Un'entità scura si avvicina in controluce, in mano una sonda da esperimenti.
Sono fottuto.
Tento di rimettere in moto ma la macchina non fa che due salti in avanti finendo contro l'astronave piena di luci.
La sua bocca si muove per comunicare con me, il suo apparato boccale si apre e dice: "soffi dentro questa".


La strategia del cojote


Era di domenica.
Il meeting dei depravati durava ormai da quindici ore e non se ne veniva più a capo. Il leader carismatico si era dilungato oltre ogni previsione poi per farla completa era intervenuto il rappresentante degli onanisti che aveva annoiato tutti con i suoi su-e-giù. Nessuno conservava piu' il benchè minimo cipiglio da maniaco.
La rinomata giovialita' dei palpeggiatori da autobus si era spenta assieme alla gaiezza tipica degli esibizionisti da parco pubblico.
Ovunque ci si girasse si notavano solo occhiaie nere e facce stanche.
Sul buffet lo spumante era sgasato, il pane dei sandwiches era gomma e i wurstel erano spariti assieme alle ragazze della Lap-dance.
Il waitress cercava di riempirmi il calice di roba buona quando uno dell'associazione "spolverini sbottonati” mi e' inciampato addosso, camminava spiando dalla terrazza il parcheggio delle coppie scambiste.
"C'e' gente che è in vena di divertirsi" ha detto spolverino finché zufolava in mezzo al buffet riempendosi le tasche di salatini.
"Già già...posso chiederle alcune cose per la tesina" ha detto una tizia misteriosa a cui lo spumante sgasato piaceva.
"Tesina di che??" ha chiesto Spolverino con un dito già pronto a far saltare il primo bottone in alto.
...
Penso che prima di tutto sia colpa di internet. Se non mettevano le tipe coi culi di fuori forse in questo momento starei in un convento.
Me lo ripeto di continuo mentre osservo le universitarie fare jogging sull'argine del fiume. Giovanotte che vanno avanti e indietro in mise sportiva.
Che poi a dirla tutta anche la mia è a modo suo un'attività sportiva.
Mi nascondo per bene dietro al cespuglio, mi tiro giu' i boxer nuovi di tezenis poi con il battocchio che mi dondola guadagno il vialetto e mi metto a rincorrerle.
La parte piu' efficace è lo scatto iniziale, se riesci ad avere un buono spunto in partenza puoi arrivare a strusciargli il ferro sui pantaloncini attillati del decathlon in meno di cento metri.
A furia di scatti peraltro mi e' venuta una capacità polmonare pazzesca.
Alla prova di spirometria della visita medica del lavoro sono  in continuo miglioramento. Il crescendo tipico degli atleti professionisti.
Quando la dottoressa compila il modulo mi chiede se fumo
E io le rispondo di No.
"Consuma alcool?" e io le rispondo: Moderatamente.
Pratica sport? E io dico: Si. Allora lei sorride e mi chiede che genere di sport pratico. Me lo chiede per capire con cosa riesco a tenermi cosi' perfettamente in forma. E' la classica storia della deontologia professionale, così poi al prossimo raduno di luminari potrà raccontare la storia di quel suo paziente che fa quello sport là ed ha tutti i parametri a posto. Altro che i podisti o gli sciialpinisti.
E io le dico che non glielo posso dire che sport faccio, ma che comunque si tratta di ragazze.
La dottoressa arrossisce, o è un fatto di charme o forse mi ha preso per un burlone.
Ma non è il caso di sbilanciarsi troppo che quella volta che mi hanno messo al fresco mi son ritrovato con le manette ai polsi talmente in fretta da non riuscire neppure a tirarmi su gli slippini di Dolce & Gabbana.
Me ne sono stato col battocchio di fuori fino in questura.
Guardato torvo da tutti.
Il questore aveva una busta piena di foto mie. Io sull'argine che scattavo con le mutande all'altezza delle rotule. Io col ferro quasi appoggiato alla microfibra fucsia fosforescente di un'universitaria in corsa.
Sempre io che sbucavo da un cespuglio col battocchio eretto e le mutande camouflage sfilate fin sulle caviglie.
Chiunque avesse osservato quelle foto non poteva che arrivare alla conclusione che erano state scattate da un professionista.
Sarebbero state bene sulla gazzetta dello sport, vicino a quelle di Federer, tra Alonso e Hamilton.
Altro che gli sciialpinisti.
Le posture erano forti, ce n'erano in controluce che mettevano in risalto il tricipite poderoso che scaricava a terra lo scatto felino, le prede con la tuta dell'Adidas intente ad una fuga disordinata."Me le posso portare a casa?" Avevo chiesto al questore.
E lui se le era imboscate nel cassetto sotto.
"Queste sono prove" ha detto.
"prove di che??" ho chiesto.
Il questore non scherzava.
Che poi l'unica volta che l'universitaria l'ho presa per sul serio non sapevo che farci.
E' la sindrome di Wile Cojote. Nessuno ha mai pensato cosa debba succedere dopo che ha preso lo struzzo bip bip.
Qualunque fanciullo in età da cartoni animati potrà confermarvelo. Anche i disegnatori della Warner Bros non saprebbero che fare a quel punto. Semplicemente non esiste soluzione. Uno rincorre, l'altro scappa. Punto.
Regole semplici semplici.
Cosi' ci siamo guardati; Lei aveva dei pantaloncini tecnici cosi' stretti che per dirla alla Nabokov ci si vedeva la riga della pesca. Io avevo il battacchio di fuori ed aspettavo che passasse il momento di empasse.
Certo che se si fosse rimessa a correre le sarei partito a razzo per didietro.
Ma lei se ne stava li ferma e il mio libretto delle regole non dava la soluzione.
"E adesso che mi vuoi fare?" mi ha chiesto con la voce che le tremava.
"Boh, perchè non ti rimetti a correre?" le ho detto.
"sai è un sacco di tempo che ti tengo d'occhio" ha detto lei, "volevo capire cosa cercavi"
Obbiettivamente era una domanda da un milione di dollari.
Cos'è che cercavo?
Beh, l'urlo d'angoscia dell'universitaria in fuga di certo era un buon incentivo, lo sguardo disorientato della malcapitata di turno, quelle faccine per bene al quindicesimo esame deformate dal panico, l'ululato straziante della dottoranda.
E poi boh. Vedendo che l'erezione mi si è persa nel discorso le dico: "perchè non ci prendiamo un caffè e ne parliamo?!"
Cosi' scopro che studia psicologia, i depravati come me sono il suo pane, dice. Tento di ribattere che il mio è uno sport, che la mia dottoressa è un sacco contenta, le parlo del mio livello di colesterolo. Altro che i canottieri, altro che quelli del salto con l'asta, altro che gli sciialpinisti.
La mia è una vita sana, aria aperta, belle giornate, universitarie, corse...
Certo che a parlare con un'universitaria seduto al caffè mi fa strano, ha un bel faccino ma senza il terrore che le strazia il volto non dice granchè.
Tento di ubriacarla, all'associazione dei depravati ti insegnano che quando una è abbastanza fatta ne puoi anche abusare un po'. Non è il mio genere di settore e forse è questa mia inesperienza che mi frega.
Si mette a parlare, parlare, parlare. L'alcool la rende loquace.
Mi racconta del suo vecchio moroso con la station-wagon grigio-rappresentante metallizzato, del suo periodo da fashion-victim con la passera rasata a pied de poule.
"Scolta" mi dice "ti ho fatto un sacco di foto per la tesina, mi sa che un po' sono finite anche in questura, sai mi piacerebbe tanto frequentare uno dei vostri meeting"
...
Quindi eccoci qua al meeting.
Nessuno si aspettava che arrivassi con una ragazza. Spolverino prima di sbottonarsi ed esibire il ferro mi ha chiesto se le avevo già fatto fare il giro da quelli dei riti voo-doo.
L'ultimo ritrovato è quello di far avere un'esperienza extracorporea alle ragazze per poi abusarne della carcassa esanime ma calda e respirante.
"Ci sto pensando" dico finchè mi allaccio le nike runner nuove.
"E' che ultimamente sto cambiando un po'" dico a spolverino, sai ora ho un lavoro onesto da cavia all'università. Sto andando proprio la', se vieni con me son sicuro che prenderanno anche te.
Apro la porta, riempio d'aria i polmoni, tiro fuori il battocchio e comincio a correre.

Just do it

martedì 23 agosto 2016

La ragazza senza



Sarà il caldo, sarà l'ormone, fatto sta che anche oggi ho voglia di sesso.
Vado in camera mia e accendo il computer, CARTELLA DOCUMENTI / FILM PORNO.
L'operazione mi viene automatica: CLIC, CLIC, DOPPIOCLIC, PLAY. La cartella e' sempre la stessa, se non fosse virtuale sarebbe lisa dappertutto, tipo valigia di cartone da emigrante con l'elastico mollo e gli angoli rotti.
Inutile dire che al mio computer non sono mai riuscito a trovargli uno scopo più professionale. O meglio, diciamoci la verità: e' con quelli come me che campano gli yuppie del NASDAQ e i fighetti della Silicon-Valley. Il settore informatico e' un barcone che naviga sul mare agitato dagli smanettoni di mezzo mondo. Le statistiche parlano chiaro: "figa" e' la parola più GOOGLATA del web.
Dato che sono a casa da solo decido di tirare fuori anche la mia bambola gonfiabile.
Non e' un modello fico tipo quelli che costano una cambiale vibrano si scaldano e hanno la pelle che sembra vera. Diciamo che la mia e' più un gadget erotico, roba da addii al celibato, plasticone rosa saldato tipo palloncino di Pippo. O meglio: da Pippa.
Sta tutta infagottata dentro un cassetto, nascosta bene perché non mi ci vedo a dover spiegare a mamma a cosa mi serve. Non e' morbida come un peluches o simpatica come l'orsacchiotto di quando eri piccolo.
La prendo, apro la valvola e soffio, soffio, soffio, soffio finché mi gira la testa.
Pausa.
Conto fino a dieci poi ricontinuo a soffiare, il braccio destro non si gonfia, e' tutto rattrappito, si e' incollato.
I soliti scherzi della gomma cinese.
Beh, l'importante e' che si gonfino le poppe, e poi con un braccio disgraziato e' anche più eccitante, mi sento più depravato, un maialone renitente.
Chiudo la valvola quando sembra bella in carne, non mi piacciono pelle e ossa, un occhio le e' saltato via da un po', con l'altro ammicca guercia.
Non male se non le puzzasse la passera, anzi e' il culo. Sa di Pesce morto. Non e' facile lavarle tutti i buchi dopo che l'hai usata.
La metto sotto la doccia, le infilo il doccione nel sedere poi entro anche con la mano per lavarla bene, sto attento a non lacerarla. L'ultima mi ha fatto la peritonite e non sono riuscito a salvarla neppure con un intervento di mastice e toppa in kewlar.
La asciugo, le spalmo un po' di cremina idratante per pelli sensibili poi torno in camera mia col sesso che più furibondo che mai non vede l'ora di infilarcisi dentro.
La metto sotto al tavolo stringendola con la sinistra mentre con il mouse sotto l'altra mano cerco qualche scena scopereccia in cui immedesimarmi.
Da quando i film porno li guardo sul computer sono diventato mancino. Cioe' me lo devo menare con la sinistra perché con la destra devo manovrare il mouse.
C'e' chi soffre del gomito del tennista, a me e' venuta la tendinite da mouse al polso destro e quella da pippe al sinistro.
Fortuna vuole che il pisello non abbia l'articolazione.
Beh, mi sto godendo film e bambola che mi arriva una email.
Maledetta mail! Mi riduce ad icona la scena in automatico proprio nel momento clou.
Cerco il pulsante del ripristino, non lo trovo, vado in panico, schiaccio robe a vanvera, perdo la concentrazione, mi si affloscia. Un sacco di lavoro buttato alle ortiche.
Smadonno.
Mi ci vorrà un'altra mezzora buona per ritornare allo stesso stato di arrapamento e mezzo Gatorade da fondisti per recuperare calorie e sali minerali dispersi.
Calma. Respira.
Riavvio il player a metà schermo e nell'altra metà ci metto la mail, così non devo rinunciare a niente: leggo l'email e con la coda dell'occhio seguo la porcona bionda che sta in mezzo ad una gang bang di neri salterini e sembra divertirsi un casino.
Non e' mica la Teresa che mi scrive.
Rileggo cinque volte per essere sicuro, e' proprio lei.
Ci sono andato via per un po' quand'ero adolescente, era quella che ci aveva sempre le robe. Mesi di robe continue!
Appena le alzavo l'orlo delle mutandine nisba, zona inespugnabile.
Si preservava intonsa per l'amore eterno ma in compenso faceva dei pompini da urlo, un'idrovora, momenti indimenticabili.
Alla fine mi aveva mollato e si era messa con quel cagacazzi di Paolo.
Accecato dalla gelosia avevo tentato di menarlo, gli avevo tirato una ginocchiata sui denti ma poi lui aveva reagito ed era finita male...per me: un occhio pesto, una tibia crepata e un mese di gesso.
Dopo che aveva mollato anche lui ci eravamo riappacificati, non valeva la pena darsele per lei.
Cosi' un giorno mentre ci affogavamo di birra per dimenticarla mi aveva confidato che non ci aveva mai fatto niente perché lei era sempre nel periodo delle mestruazioni. Tutte le volte che allungava la mano ci trovava il Lines inespugnabile e niente, doveva lasciar stare.
Da teen-agers non eravamo molto forti in educazione sessuale.
Con l'email mi invita alla cena di classe. Fico! penso, la cena di classe.
Almeno rivedo un po' di vecchi amici.
In allegato c'e' la foto di gruppo di quando eravamo scolari; cartella in spalla e vestiti alla moda del decennio prima.
Mi incuriosisce ma a mezzo schermo non riesco a riconoscere nessuno, così spengo il player mi sfilo la bambola e mi metto a esaminare la foto a schermo intero.
Mario, dietro di tutti c'e' Mario, il più robusto, al tempo recordman incontrastato di pippe, lui se le faceva a lotti di 15 alla volta...non mi batteva di molto a dirla tutta.
Forse era per quello che eravamo i più spompati di tutti agli allenamenti di calcio, siamo fortunati a non portare gli occhiali.
Poi vabbe' c'e' Teresa, al fianco di Teresa c'e' l'Elisa.
Elisa era quella che non ce l'aveva.
Si si! Proprio così.
Quanto ci rimasi male quando Luigi, il suo ragazzo, mi raccontò che non ci poteva far niente perché lei era senza, ne era sprovvista. Un'anomalia genetica secondo lui.
Un vero peccato perché era una gran bella ragazza, era un' intima amica di Teresa, sempre assieme: cip & ciop, culo e camicia eee...
E...
e...e...
cazzo!
Il dubbio che al tempo eravamo in molti ad essere presi per il culo mi si fa largo nella testa. Ci rifletto meglio.
Smadonno.
Meglio se non ci penso più. Fanculo!
Le mando di rimbalzo l'email con la mia disponibilità a partecipare poi riaccendo il player e faccio partire una scena di un'orgia, una delle mie preferite, nella cartella "ORGE PREFERITE" dentro alla cartella "FILM PORNO" sulla partizione "SeGHE".
Riprendo la bambola.
Non s'e' mica seccata il culo!
Smadonno ancora. Se non e' giornata non c'e' niente da fare.
Bevo due sorsi di Gatorade per recuperare i sali minerali poi vado giù in cucina a prendere l' OLIO D'OLIVA. In questi casi l'esperienza insegna che basta un poco di extravergine e poi va che e' un piacere.
Le ungo il culo col pennellino per l'arrosto poi soddisfatto torno in camera e la rimetto sotto al tavolo.
Pronti: PLAY.
Entro subito nello spirito del CAST, mi calo nella parte dell'attore anima e corpo, sono in mezzo ad un'orgia pazzesca, i neri si sono moltiplicati di brutto dopo che si sono spalancate le porte dell'autobus per la scena finale: tre biondone ballano tutte nude, altre ciucciano roba, altre vengono inchiappettate.
Puff...via il player, n'altra email!
Mi blocco esterefatto.
Ehhhh! Ma adesso vuole proprio rompere il cazzo!
Mezz'ora di recupero prima, mezz'ora adesso, prima di sera mi disarticolo i polsi e anche il pisello!
Fanculo!
Cazzarola!
La Teresa mi chiede di fare un'uscita a quattro come ai vecchi tempi:
Io, Teresa, Elisa quella senza e Luigi...la vecchia fiamma di quella senza.
E proprio per stasera!
Son passati due lustri dall'ultima limonata insieme, e un'eclisse dall'ultima volta che ho trombato una femmina a gratis.
Al diavolo la bambola, tolgo il tappo e l'infagotto un'altra volta nel cassetto.
Meglio chiamare subito Luigi che ci mettiamo d'accordo, lui e' tipo furbetto, c' ha la cabriolet.
Arriva Luigi a casa mia col cabriolet da trentamila euro, tirato come un petardo, tutto griffato, profumato di ortensia. Gli spiego di Teresa, dell'Elisa e delle mie mire espansionistiche e lui mi sbianca.
"Ma che c'e' che non va?" gli chiedo titubante.
"Ma lo sai no che Elisa e' senza??" dice.
"Mavvalà testa!! Dopo 10 anni non hai ancora capito che ci prendevano per il culo!" Dico "era una balla per non darcela! Mi meraviglio di te che non c' eri ancora arrivato!"
Luigi si appoggia alla macchina, quasi sviene, e' pallido come un cencio e le gambe gli fanno Giacomo Giacomo.
"Dai! Dai! su ripigliati che stasera si va: Fica vera, poppe di carne, gli offriamo un gelato e alé SI TROMBA!!!!!!! Ci riprendiamo la rivincita per tutte le balle che ci hanno dato a bere!!" Dico tutto trasportato.
"La verità e' che io non ho mai...ehmm...scopato!" Balbetta Luigi
"???? !!!!! Adesso ti metti a coglionarmi anche te?? c' hai quasi trent'anni! vai via col cabriolet, ti vesti da lord e non hai mai trombato?????
Sei uno spreco di risorse!!!!
E poi ho le foto di te con la brasiliana, quella gnocca da paura che c' ho fatto le bave sopra e ti ho invidiato alla follia!"
"Eh...la brasiliana...pensavo anch'io fosse una bella fica, volevo sverginarmi con lei, invece quando siamo andati in camera ho scoperto che era un trans...."
"Oh signore!! e te lo sei inchiappettato?"
"Ah?!...secondo te lo dovevo inchiappettare IO?"
"....?????!!!!!!....non vorrai mica dire che ti ha anche inchiappettato LUI??"
"Beh sai, non sono esperto te l'ho detto no? Poi ha voluto anche lo pagassi, mi sa che era un puttano!"
"Ohhh signore dai na figa a questo qua, mandagliela dal cielo prima che l'umanità si estingua!
Scolta: Ciapa qua tre goldoni, facci quello che vuoi ma non rovinare la mia scopata, io stasera la Teresa me l'ingroppo cascasse il mondo! Anzi Ti do un consiglio, vai a casa a farti un po' di seghe cosi riuscirai almeno a metterti il goldone prima di schizzare come un geyser!"
"Dai ti prego aiutami! io non ne ho mai vista una, non so neppure dove infilarlo sigh....te ne sarò grato a vita."
"Ma non l'hai mai guardato un film porno???"
"Il parroco dice che..."
"Oh mio Dio!!!! lascia stare i santi! guarda te la disegno col gessetto sull'asfalto, e' un buco! un semplice buco nascosto dal pelo, dove senti umido l'infili, qua sopra c'e' il clitoride ma per te e' un'altra puntata....anzi vieni di sopra che ho il kit adatto a te....ecco qua - DOCUMENTIFILM PORNO - pero' prima gonfia questa!
"Che bello! e' il bambolotto di un bambino?? Sa di pesce ed e' unto d'olio!"
"??????!!!! MA n' dove CAZZO Vivi e'...e'....insomma la vedi questa e' una fica di gomma, ce lo infili dentro e fai pratica...e non t'azzardare a inchiappettarla il culo e' mio!!!
Sei pronto? PLAY....MA! MA! MA CAZZo me l'hai GIA' RIEMPITA!!!
Quando ti sei svuotato i maroni l'ultima volta? quando c'erano i dinosauri?
Hai i brontocoglioni pieni?!
Desso vai in bagno e te la lavi per benino se vuoi continuare a far pratica, e non toccarle il culo!
Passiamo a prenderle alle otto puntuali, si va in gelateria, poi dio volendo si tromba....IO trombo! Se Luigi non riesce a trovarla perché la bambola non era realistica cazzi suoi! Mica vendono le bambole con il pelo che sa di passera bagnata!
Sazi di gelato usciamo, ho già la lingua di Teresa in bocca, sa di fragola e limone.
Elisa dice "andiamo a casa mia che sono a casa da sola"...meglio di così non potrebbe andare!
Parcheggiamo il cabriolet e un attimo dopo siamo in casa.
Io e Teresa ci appartiamo in salotto, Luigi ed Elisa in camera sua.
Teresa mi dice che ha le robe....NOOOO, so che mente! ci infilo dentro due dita ed e' tutta insanguinata!
Cazzarola proprio stasera!
Smadonno.
"Beh, io t'ingroppo lo stesso", le dico trascinato dagli eventi.
"No'!" dice lei, e' troppo imbarazzata non si fa niente.
Vabbe' allora ciucciamelo, le dico.
Teresa mi sta facendo un pompino che mi suona il cellulare. E' quel depravato di Luigi che dal bagno mi manda la foto della fica della Elisa e mi chiede dove deve metterlo, secondo lui non ci sono buchi..."ti prego rispondimi sono disperato" dice il messaggino.
AMMAZZATI! gli rispondo.
Spengo il cellulare e mi godo il bene amato pompino in santa pace mentre da di la' sento filtrare ansimi da toro, vedi che alla fine l'ha trovato il buco, penso rincuorato.
Dopo un'ora di gemiti e urla da far impallidire un regista di film porno Luigi esce tutto sudato.
Lo guardo soddisfatto come il caporale di un plotone che ha portato a termine la missione con onore.
Bene, salutiamo e ci avviamo verso casa.
Mi sto godendo l'aria nei capelli sulla sua cabriolet e gli chiedo: "Allora? Te la sei inchiappettata?"
"Ah?!...secondo te la dovevo inchiappettare IO??"
Guardo il cielo stellato e prego il signore di mandargli una figa con una mappa, un navigatore satellitare per la gnocca, un TOM TOM per il pelo.
"Sai quando non ho trovato il suo buco lei ha preso una mutanda con un bastone di gomma attaccato...e abbiamo fatto l'amore come quella volta col trans.
Scusa sai, ma te l'avevo detto che non ce l'aveva!"

La mistress




Gino si chiedeva deluso perché cazzo se l'era sposata quella donna, passati i primi anni d'ardore s'era assopita.
Niente sesso per settimane intere!
Aveva dovuto ricominciare a farsi le pippe di nascosto come da ragazzino!
Si sparava i pornazzi sul portatile e ci dava giù di mano.
Su quei films si che c'erano delle belle porcone che lo pigliavano in ogni dove!
Altro che sua moglie con cui l'aveva fatto solo alla missionaria
Era sempre stato fedele alla sua donna, ma ogni cosa aveva un limite.
Si iscrisse ad un sito erotico e mise il suo annuncio:
"Distinto Impiegato quarantenne cerca ragazza per sesso estremo"
SESSO ESTREMO...gli piaceva quella parola, forse finalmente avrebbe messo una donna a pecora.
azzz...non stava più nella pelle!!
Con un ghigno soddisfatto lo rilesse cinque volte.
---
Inke, era delusa dal suo compagno.
Non si divertiva più come una volta.
Nell'ultima orgia sado-maso finché lei gl' infilava nel sedere un trenino Lima lui le parlava dell'orto e dei pomodori che quest'anno erano più piccoli del solito.
Finché lei gli massacrava le palle con un mattone, lui le parlava del bollo della macchina, dell'ICI della seconda casa.
Era diventato un insensibile.
Sarà stata l'età!
Non poteva andare avanti così.
Entro' nel suo sito erotico preferito, ma invece di accedere come d'abitudine all'area "orge e gang bang sadomaso" entrò in "singoli cercano donne"
Era proprio la sua giornata fortunata!
L'aveva beccato al primo colpo!
Un impiegato!
Adorava gli impiegati!
Con quelle manine curate....non riusciva mai a smettere di frustarli!
Magari con quegli occhialini da ceffoni...lei ne dava tanti, e sapeva darli bene. Si teneva allenata col pungiball.
Lo contattò immediatamente!
---
Gino si sistemo' gli occhiali, non credeva ai suoi occhi!
Aveva appena spedito il suo invito e una ragazza gentilissima gli aveva risposto subito.
Doveva muoversi bene, non poteva perdere l'occasione.
“Alle donne piacciono i tipi romantici”, pensò "adesso compro delle rose rosse e l'invito a cena".
Le rispose con una frase ricercata tutta in rima, voleva fare il raffinato.
---
Inke vide arrivargli subito la risposta.
Doveva aver proprio voglia 'sto pervertito!
Ma era extracomunitario?
Parlava strano!
Frasi da deviato proprio! Penso'.
Lei sapeva come prendere gli impiegati pervertiti.
Due sberloni sulla porta per far capire chi comanda poi gli avrebbe pisciato sul muso finché era ancora a terra agonizzante.
Cazzo! Si sentiva già rinata!
Altro che quell'insensibile del suo compagno.
Non poteva più aspettare oltre.
"Domani sera al bar dei camionisti, ore 8.00", scrisse all'ignoto
impiegato.
Adesso doveva mettere a posto la camera col DUNGEON.
Entro'.
C'era tutto un casino dall'ultima orgia in trentadue.
Le sfere anali di marmo da 10 centimetri erano in giro per tutta
la stanza. I vibratori da 20 pollici in latex erano nella fuciliera
allineati. Almeno quelli erano a posto
Diede un po' d'olio alla croce di Sant'Andrea che cigolava troppo,
poi si girò ad ammirare il suo pezzo forte: IL PERISCOPIO ANALE.
Mica le solite cosuccie da sexy shop, gliel' aveva procurato un suo amico carpentiere che lavorava alle demolizioni NAVALI di Livorno.
Aveva dovuto farci aggiungere le rotelle da un fabbro per poterlo spostare per casa.
Ci diede una spolverata poi controllò le ottiche fornite di mirino millimetrato balistico.
---
Gino per poter uscire di casa alle 8 aveva dovuto inventare una
balla colossale per sua moglie Luisa.
Sarebbe andato a mangiare da sua madre che ultimamente stava male e aveva bisogno di compagnia.
Luisa sapeva che sua suocera cucinava come un cane, sarebbe
tornato a casa con la diarrea come al solito “Maledetta suocera”
Gli fece le solite raccomandazioni sul colesterolo e lo lasciò
uscire.
---
Inke capì subito che quell' esile impiegato che aveva appena
parcheggiato a fianco di uno Scania e stava scendendo con delle
rose in mano era il suo uomo.
Le rose!
Era un tipo tosto pensò.
Le spine delle rose sui coglioni son cose da masochisti esperti!!
Si eccitò!
---
Gino scese dalla macchina accompagnato da Inke, la casetta era
tranquilla e ben tenuta,
sembrava una ragazza a modo con la passione per la casa, tipico
delle donnine dolci e gentili pensò trasportato.
Appena passata la soglia del portoncino si prese uno sberlone così
possente da cadere intontito a terra.
Dei lampi viola intermittevano nella sua mente, luci stroboscopiche unite ad un dolore lancinante.
Chi c'erano i briganti? La squadra speciale anti-fedifraghi?
I marines?
Ancora lampi viola....
Vide comparire dalle nebbie l'immagine di sua suocera piena di
gaiezza che fumava canne in un prato.
Appena cominciò a ricapire qualcosa aveva una grossa palla in
bocca tenuta da una fascetta e la mani unite da due polsiere di
cuoio borchiate.
Sgomento scoprì che non poteva più ne parlare, ne muoversi.
---
Inke era tutta eccitata, il tizio era un esperto!
Sembrava soffrisse sul serio!
Non ricordava neppure da quanto non aveva simili soddisfazioni!
Ecco uno che sapeva recitare la parte alla perfezione!
Chissà cosa gli piaceva? I trenini?
Si tirò via il vestito e rimase solo col bustino e le calze di latex.
Allargò le gambe e gli pisciò sul muso.
Che soddisfazione!
Sembrava che l'impiegato si stesse riprendendo, arrancava. Si girò marziale e gli menò un altro sberlone sul naso.
---
Gino quando riprese i sensi era legato a testa in giù ad una croce
di Sant'Andrea.
Nella stessa posizione dell'uomo di Vitruvio sulla moneta da
un euro...ed era nudo!
Dov'era? come? quando? perché?
---
Inke era troppo eccitata non riusciva più a connettere, a pensare,
l'eccitazione la stava portando al delirio.
Come poteva iniziare?
Il trenino?
Le palle  anali di marmo da 10?!
Si, bella idea, ma quante ce ne stavano dentro ad un ometto così
esile?
Non era un problema!
Aveva il suo bel periscopio per fare una prima analisi conoscitiva.
Attraversò la stanza soddisfatta e si mise a spingere il marchingegno.
---
Gino stava tentando di capire dove fosse e perché, quando sentendo un rombo che fece tremare il pavimento vide avvicinarsi un enorme attrezzo di ghisa che scorreva su ruote.
Prima di urinarsi addosso riuscì a leggere solo una sigla:
MARINA MILITARE ITALIANA
---
Il momento era topico, Inke con le mostrine da "capitano di
vascello" aprì il boccaporto e fece uscire il periscopio per una
prima ispezione.
Profondità mezzo metro! Disse col fare del graduato.
Regolò con precisione lo strumento e lo fece scorrere
nell'intestino dell'impiegato, lo girò a dritta e a babordo, calcolò con la scala millimetrata: Ci stavano tranquillamente 10 palle di porfido, stabilì soddisfatta.
---
Gino aveva gli occhi fuori dalle orbite, continuava a vedere dei
flash blu cobalto.
Un'astronave aliena era atterrata in mezzo alle sue chiappe e
stava facendo degli esperimenti su di lui, una sonda era entrata
nel suo culo e lo stava esplorando.
Sua suocera in un anello di fumo di canna stava ballando il
flamenco.
Harrison Ford era davanti a uno che diceva: "Io ho visto cose che
voi umani non potete neppure immaginare....bastimenti in fiamme al largo di Orione"
Poi finalmente quell'attrezzo era uscito dal suo didietro.
Si sentiva aperto come il Colosseo.
Si girò e vide un carrello pieno di palle.
Anche a lui piaceva giocare al biliardo, ma quelle biglie erano
molto più grosse...chissà che gioco era?
---
Inke si mise la maschera da demonio che usava nei momenti
migliori, poi prese il barattolo del grasso da ingranaggi che
teneva di scorta sulla credenza e si avvicinò.
L'impiegato continuava a dimenarsi disperato.
Che attore che era!
E pensare che dovevano ancora cominciare!
---
Gino vide il mostro alieno avvicinarsi avvolto da lampi blu
cosmico, in mano teneva uno strumento soffisticatissimo pieno di
una gelatina bianca.
Indossava dei guanti spaziali di gomma usa e getta.
Non riuscì a vedere cosa stesse facendo al suo culo perché sua
suocera continuava a passargli davanti ballando la lambada.
---
Inke con le mani tutte ingrassate prese la prima palla e spingendo
gliel' inficcò nel culo.
Era proprio un attore! Riusciva a sembrare perfino ancora vergine!
Chissà come faceva!
Continuava ad essere eccitata fuori dei modi, dopo la quinta
decise di diversificare un po' sennò sarebbe venuta subito!
Cosa poteva fare?
Far la galleria per il trenino Lima? Bello!
No,no! Battergli i coglioni coi mattoncini ??!! ficooo...
Oppure attaccargli il peso da 30 chili al pisello??!!
Che idea carinaaaa!
---
Gino vide un marziano avvicinarsi con in mano una palla di ferro
di quelle che si attaccavano alle caviglie dei carcerati ai tempi
dei lavori forzati.
Era già legato alla croce, quella palla era del tutto superflua,
penso'.
Poi vide che armeggiava nel posto sbagliato.
Ma dove cazzo le hanno le caviglie gli alieni?? penso'.
---
Inke imbragò il pisello dell'impiegato nell'apposito incavo
all'inizio della catena, poi con un movimento acrobatico ripreso della ginnastica artistica lasciò cadere la palla da 30 chili a peso
morto.
Le piaceva vedere i piselli tirarsi finché sembravano spezzarsi in
due, ammirarli che diventavano così sottili che in trasparenza si vedeva dall'altra parte.
Che carinooo!
Che tipo!
S'era innamorata!
Come poteva fingere con tanto realismo, farsi venire due occhi
così rossi e lacrimanti.
Non tentava neppure più di urlare: Rantolava.
Ora ne era sicura, lui la voleva compiacere.
Ma che attore!
---
Gino stava puffando coi puffi.
Dei raggi blu puffo si estendevano all'infinito, puffetta gli dava
i bacini e lui voleva puffarla.
Sua suocera strafatta di acidi alternava suicide-techno e
gangsta-rap ad un RAVE party.
Riaprì gli occhi. L'alieno aveva in mano due mattoni.
---
Inke non era brava coi nodi, dopo la prima serie di mattonate sui
testicoli i nodi che lo tenevano fissato alla croce si erano sciolti.
L'impiegato continuava a fare il "finto esanime".
Che istrione!
Beh, cambiamo gioco, penso' Inke.
Prese il caricabatterie della macchina, aprì le pinze della 220
"polo più" sul testicolo destro e "polo meno" su quello sinistro poi
urlo' "START" premendo il bottone come se "quello dentro" dovesse fare contatto con la chiave.
---
Una folgore squarciò il cielo blu puffo!
Gino si mise a correre per l'astronave aliena, prese un fucile
laser da 20 pollici dalla fuciliera e lo puntò contro la marziana
nuda.
Poi uscì dalla nave aliena, attraversò il giardino alieno e sotto
l'albero alieno vide la sua macchina terrestre.
Partì con l'acceleratore a tavoletta distruggendo altri veicoli
alieni lungo il viale, Investì anche un cane alieno.
Non si fermò.
Si immise sulla tangenziale e puntò a tutto gas verso casa.
Doveva avvertire l'esercito, la contraerei!
Ma prima doveva passare da casa, qualcosa di sinistro gorgogliava all'interno della sua pancia, si sentiva il ventre esplodere.
Aveva bisogno di un bagno!
Lo avevano sottoposto a chissà quali esperimenti alieni, ricerche
sul genere umano. Doveva avvertire la NASA.
Prima però il bagno!
Il BAGNOOOOOO!!!!
Parcheggiò sotto casa e corse al bagno.
---
Luisa la moglie di Gino era incazzata nera.
Lo sapeva che sua suocera cucinava da cani, ma questo era troppo!
Troppo oltre qualsiasi limite!
Suo marito era svenuto in bagno dopo aver disintegrato il water!
Polpette ancora intere dure come il porfido!

Fica da morire


Il barile di petrolio è quotato a Wall Street, quello di birra non ne ho idea ma pesa una cifra ed è così freddo che mi gela le dita.
Aspetto un attimo poi la porta si apre e mi compare davanti Petrek, il padrone di casa.
"Te l'avevo detto che passavo" gli dico.
Guarda il mio bidone di birra ed entusiasta m'invita ad entrare.
"Siamo tornati alle 4 stamattina" mi dice con le occhiaie nere sotto agli occhi, "abbiamo anche capottato il veicolo"
Mi giro verso il parcheggio ed osservo la sua utilitaria con la capotta sfondata, senza paraurti e la lampadina che fuoriesce da quel che resta del fanale.
Mi assicura che non erano ubriachi...
"C'eravamo presi le solite due, tre birrette..." mi dice mimando il gesto di uno che sorseggia come un maitre davanti ad una bottiglia di Veuve.
Giusto, giusto arriva Danilo a fare una precisazione: "Avevamo anche fumato, ma poco poco, i soliti due tiri in compagnia".
Di solito tendo a fare il fighetto, ma quando è ora di divertirmi la compagnia migliore non è certo quella dei benpensanti, inoltre se sei in vena di strafogarti di birra e di canne non è il caso di guardare il pelo sull'uovo.
"Loro" sono di norma in quattro, poi c'è Barbara.
Barbara veniva alla mia stessa scuola e da quando la conosco è fuori come un balcone.
Entro.
Appoggio il bidone sul tavolino e smanetto con la spina. Dietro ho Paolo e Giovannino con i bicchieri in mano pronti perché glieli riempia.
Sui bicchieri c'è scritto col pennarello nero: "Giova","Paolo".
Petrek vive da solo ma non ha passione per i lavori domestici:
"se ogn' uno ha il suo bicchiere non serve lavarli."
Pragmatica logica maschile.
Infatti apre la credenza, tira fuori un bicchiere e ci scrive "Luca"
è come la tessera fedeltà, ora ogni volta che passero' a casa sua troverò il mio bicchiere coi fondi secchi della birra.
"Robe da omi" penso, ma non mi scoraggio.
Riesco ad aprire il fusto e spino per tutti.
Brindiamo ai carrozzieri sperando siano clementi con le spese di rimessa a nuovo della capotta.
Poi brindiamo a svariate altre categorie di artigiani finché entriamo nello "spirito" della compagnia.
Loro continuano a girarsi canne, io non fumo ma la stanza sembra una camera a gas, sono fatto di fumo passivo. Apro il balcone e la folata di fumo di marijuana fa appassire i gerani sulla finestra.
Poveri fiori.
Gli do un' anaffiata con la birra, che bevano anche loro.
La birra ha un notevole effetto euforizzante ma di contro ti riempie la vescica in maniera scandalosa. Ho bisogno del bagno.
L'appartamento di Petrek è talmente piccolo che per andare in
bagno devo passare per la sua camera.
Apro la porta e mi pare proprio che ci siano due che s'ingroppano
sul letto. La luce è soffusa ma capisco che si tratta di Barbara e
Danilo.
Petrek non rifà il letto da qualche mese, giustamente non ha senso farlo di giorno e disfarlo di notte, il cervello maschile segue regole di ferrea logica.
Per un attimo mi domando se sulle lenzuola ci sia scritto col pennarello "Barbara" e "Danilo", sono così incuriosito che pensandoci piscio fuori dalla tazza.
Me la faccio anche sulle scarpe.
Mi riaffaccio all'uscio della camera, Barbara si ferma tentando di capire chi io sia, poi mi saluta.
Rispondo alzando la mano.
Danilo mi chiede un favore: "Già che vai di là, mi porti una birra?"
Cerco il bicchiere con scritto "Danilo", lo riempio e glielo riporto.
Danilo si siede sul letto col pisello per aria e si mette a sorseggiare. Bel pisello penso, assomiglia al mio....poi la mia curiosità cade su Barbara che se ne sta li tutta nuda ad arrotolarsi una canna.
E' un bello spettacolo!
Ma non mi piace fare il terzo incomodo, giro i tacchi e con l' orrizzonte che mi dondola ritorno al bidone di birra.
Cazzo! Cinque litri non sono poi così tanti, tiro la spina ma non ne esce più. Neppure se lo ribalto.
Niente, neanche una goccia! Erano proprio degli assetati, delle ugole arse!
Mi faccio prestare la macchina da Petrek e vado al super che tiene aperto fino a tardi, la portiera non si chiude per via della capotta sfondata, la lampadina posticcia dondola ad ogni asperità e fa luce da tutte le parti fuorché sulla strada.
Mi viene anche duro, sarà colpa degli ammortizzatori esausti che cigolano penso, o forse è per via di Barbara....si, la colpa è sua!
Vabbé che non ho visto granché, Barbara è magra quasi all'anoressia, ha i capezzoli piantati nelle costole, tette di misura zero, una tavola da lavare, e poi è sempre così strafatta.
Arrivo al market, prendo un altro fusto da cinque, poi medito: "se lo sono scolato in tre-quarti d'ora....meglio due fusti".
Mi avvio verso la cassa con la sensazione di sembrare un alcolizzato: Tutta quella birra e nulla da mangiare! Così metto nel carrello anche un pacchetto di grissini per mimetizzarmi col "buon padre di famiglia".
Non funziona!
"ci si diverte stasera eh?!!" Mi chiede il cassiere.
Proprio un tizio con l'occhio clinico.
Parcheggio il relitto, entro in casa trionfante e comincio a spinare:
Bicchiere "Danilo", bicchiere "Luca", bicchiere....
cazzo! Mancano i bicchieri "Barbara" e "Giova".
cazzo!
Il tarlo del sospetto si insinua nella mia mente offuscata dal luppolo.
Apro la porta della camera: Giova e Barbara si stanno ingroppando.
cazzo!
Questi fanno le orgie! Si scambiano la partner!
Al solo pensiero lo stomaco mi da una sprizzata di acido cloridrico e si chiude, non ci passa più un solo millilitro di fresco ed ambrato malto del sud della Sassonia.
Prendo una canna esausta dentro al posacenere e tento di inalare avidamente gli ultimi residui, intanto il mio intelletto cerca di elaborare una strategia.
Quando vedo Giova comparire dalla porta con la patta sbottonata corro in camera.
Ora me la faccio io! Urlo.
Barbara è ancora messa a pecora dall'incontro appena concluso, mi sbottono le braghe e lo caccio fuori.
"Sei anche tu del gruppo stasera?" mi chiede.
"Si!" Le rispondo convinto finché mi scappuccio il pisello.
Le spalanco le natiche magrissime e guardo la sua bella fessura che si spegne nella rosellina del suo culo.
Mi vien subito voglia di darci una leccata ma dicono che se il partner è occasionale sia rischioso....per via della flora batterica.
Maledetta flora batterica!
A dirla tutta i suoi batteri stanotte mi sembrano simpatici, sarà per la quantità spropositata di malto che mi circola assieme ai globuli rossi.
Mi lecco un dito e glielo passo sul culo.
"ce l'hai il preservativo?" mi chiede.
cazzo! Non ce l'ho!
L'ultimo che avevo nel portafogli era talmente vecchio che ci sono uscito con la punta, meglio senza che male accompagnati!
Apre il cassetto del comodino, è pieno di preservativi srotolati scritti col pennarello: "Danilo"..."Paolo"...."Giova"...
Se non sono rotti non serve buttarli, basta sciacquarli.
Tutto secondo logica.
Si, la logica dell'homo sapiens che nella notte dei tempi ha scelto il cane come miglior amico perché quando ci tirava il bacchetto lui glielo riportava...e non si era accorto che le donne invece ci facevano un sacco di robe più interessanti.
Petrek!
La mia soluzione è Petrek, se mi presta il relitto un'altra volta vado al market a comprarli!
Esco barcollante dalla camera e ci trovo tutto il gruppo in riunione.
"FERMO!" Mi intima Paolo.
cazzo!
"Per far parte del club devi fare il giuramento", mi dice.
Vabbè! Pur di leccare quel culo e trombarmela sono disposto a tutto.
"Questo è il club degli aspiranti suicidi" mi dice Petrek finché tira pakistana.
cazzo! disposto a quasi tutto...a suicidarmi no!
"L'obbiettivo del nostro gruppo è quello di riuscire a suicidarsi con la fica"
"Nella fattispecie la fica di Barbara che per ora è l'unica disponibile, interviene certosino Giova..."ma siamo alla ricerca di nuove adepte."
cazzo! La storia del suicidio mi mette un po' a disagio, ma la scelta dell'"arma" mi piace!
Piuttosto che tagliarsi le vene, respirare gas di scarico o che ne so, buttarsi da un ponte.
Ma poi...come si fa ad uccidersi con una fica?
Una contusione da clitoride??
Necrosi da priapismo??
"Io sto provando a soffocarmi mettendoci dentro il naso" dice Paolo, "ma sto ancora affinando il metodo"
Danilo invece sta tentando di procurarsi un colpo apoplettico durante una sessione ad orgasmi multipli.
"E poi unendo le forze potremmo risparmiare sulle spese delle pompe funebri", "Logica economia di scala" interviene Petrek mentre sfoglia un
catalogo di lapidi e ossari.
"ALLORA? Me lo fate provare quello nuovo?" Grida Barbara appoggiata tutta nuda allo stipite della porta.
Giuro solennemente sull'ara pagana costruita coi fusti della birra Moretti e prometto di dedicarmi con fervore al raggiungimento dell'obbiettivo.
Paolo soddisfatto mi appunta al petto la coccarda della gran fessura riprodotta con la foggia delle avanguardie di Fontana.
Poi vengo messo al corrente del mio unico dovere da confratello:
Versare almeno 150 euro "perché se non riforniamo la Barbara di cannoni non ce la dà."
L'unica regola mi sembra confacente ai nostri obbiettivi quindi accetto senza riserve.
"Hai già idea di che tecnica addottare?" Mi chiede Paolo.
Alla domanda topica tutti si zittiscono nella speranza di carpire nuovi metodi. Ci penso un attimo poi sparo: "avete mai sentito parlare di flora
batterica ?"
Nei loro sguardi spenti colgo luppolo e marijuana, nessuno penso abbia capito di cosa parlo.
"Roba chimica" Aggiungo.
Petrek col depliant dei cofani di mogano dice: "cazzo! Ma lo sapete quanto costa un loculo 60x60??
Con l'ardore dei nuovi adepti metto in moto il relitto e mi avvio fieramente al market a comprare una nuova scorta di profilattici per il gruppo...poi ci aggiungo un altro paio di bidoni di birra.
Dopo aver fatto morire d'invidia il cassiere ritorno più felice e motivato.
Dopotutto il suicidio può essere più roseo di quel che si pensa, la dipartita programmata con l'uso massiccio di fica mi sembra una decisione saggia ed un onorevole modo di lasciare in questo mondo la mia carcassa in balia dei vermi.
cazzo! Davanti all'appartamento c'è l'ambulanza!
"Vuoi vedere che nell'attimo che sono uscito son già riusciti a farsi fuori??"
Mi avvicino col batticuore rotolando i bidoni e vedo Barbara imbragata sulla lettiga che smadonna tenendosi la testa con una mano, sul braccio una flebo.
"Che è successo?" chiedo.
"Barbara è scivolata in bagno, qualcuno ha pisciato fuori dalla tazza"
Offriamo un paio di litri agli infermieri come riconoscenza e ritorniamo alle libagioni tristi e delusi.
"E ora cosa si fa?"
"Potremmo ammazzarci di pippe come al solito" propone Paolo.
"Ho letto su internet che se te ne fai più di 150 al giorno puoi avere un calo degli zuccheri, coma e morte" dice Giova.
Petrek sfoglia il catalogo dei bronzi cimiteriali e ci chiede se abbiamo idea di quanto costi un'urna cineraria.
Guardo rassegnato i bidoni e capisco che la serata finirà come al solito...
Alcool e pippe.


L'amica immaginaria


"Ti do una badilata in faccia e poi ti brucio col gasolio" mi ha urlato Mario prima di sbattermi il telefono in faccia.
Mi dispiace quando se la prende ma non è un tipo facile da gestire, secondo me pensa troppo, e pensare si sa, brucia il cervello.
L'avevo chiamato solo per metterlo al corrente del mio ultimo sogno, ci avevo rimuginato sopra mezza giornata poi avevo fatto il suo numero e gli avevo raccontato tutto per filo e per segno partendo dalla cronaca della sera prima.
Niente, mi ero cavato le pantofole, avevo ingollato mezza bottiglia da tre quarti di Ramazzotti, avevo fatto un po' di zapping per i canali dell'144 finché mi ero addormentato.
Niente lasciava presagire che avrei sognato di scoparmi la sua amica immaginaria.
"Se l'avessi saputo mi sarei fatto una moka da sei per restare sveglio" gli avevo detto ma non aveva voluto sentire ragione.
è una vita che Mario ha un'amica immaginaria.
Secondo lo psicologo è normale avercela durante la fanciullezza, un po' meno dopo, quando hai la patente della macchina e alle elezioni voti per il senato.
Nel caso di Mario, con l'arrivo dell'adolescenza invece di andarsene ha messo le tende.
Crescendo assieme a Mario l'amica immaginaria si è evoluta. Ora ha un lavoro immaginario in una Lap-Dance immaginaria. Fa il numero della banana tutte le sere davanti ad una folla di vecchietti immaginari poi torna a casa, parcheggia l'Aston Martin immaginaria con due ruote sopra al marciapiede, si mette ai fornelli in topless e cucina roba ipocalorica per Mario.
Zero Calorie immaginarie.
Comunque poi Mario di nascosto compensa con un panino col wurstel e mezzo di birra, è quello che lo frega secondo il dietologo.
Non ho ancora capito esattamente che faccia abbia.
Secondo l'ultimo tentativo di identikit è un puzzle di tutte le pornodive che circolano per la rete: le tette sono quelle di Jenna Haze e le piccole labbra della fica sono un copia-incolla di quelle di Amy Brooke.
Ci stanno un sacco bene col giallo della banana.
Le chiappe invece sono un casino. Mario gliene ha messe cosi' tante che più che un culo sembra un cavolfiore, non è mai riuscito a scegliere tra il tipo SAMBA alla brasiliana o da teenager anoressica di produzione russa.
Lo so, non avrei dovuto guardare il culo all'amica immaginaria del mio migliore amico.
Mario me l'ha espresso per telefono: "sei un amico di merda!" Me l'ha gridato all'apparecchio prima di lanciarlo chissà dove.
Un colpo sull'asfalto, la batteria che si cava e il segnale che si perde.
Tutututututututu
Sognarsi di farsi l'amica immaginaria del tuo migliore amico non è COOL.
Il mio psicologo dice che tutte le amiche immaginarie hanno un'estensione nella dimensione onirica.
Quindi ora il cruccio di Mario è capire se lei c'è stata di suo o se invece l'ho circuita io. Se è un' amica immaginaria un po' troia o se invece può dare tutta la colpa a me.
A me sembra abbia già deciso di darla a me.
Mi sento tanto capro espiatorio.
Nel sogno stavamo giocando al dottore. Io ero il dottore immaginario che praticava senza licenza. Potevo anche darmela, la licenza, ma a volte si è cosi' sfigati nel reale che fare troppo gli sboroni nel virtuale storpia.
Comunque era iniziata normale, Lei mi aveva chiesto un bacio, io le avevo chiesto un pompino, e lei me l'aveva fatto.
Tutto qua.
Forse Mario ci doveva mettere anche un po' di pudore immaginario, dell'amor proprio virtuale. Del normale "tirarsela" cosmico.
Invece la sua amica immaginaria è un puttanone.
Ancheggia con tutta la sua fila di chiappe e tre secondi dopo ha le braghe giù e la passera che ti guarda.
Non so come abbia fatto a farsi un'amica immaginaria del genere, me ne sono innamorato dalla prima volta che ci abbiamo fatto l'identikit.
Io avevo un SIMIL-pokemon immaginario. "Simil" perché mi sentivo troppo sborone ad avere un pokemon vero.
Era verde con le antenne, la corazza da tarta-pokemon e potenza di attacco cento.
All'inizio non l'avrei scambiato per niente al mondo. Almeno finché non ho scoperto che l'amica immaginaria di Mario faceva i pompini.
E la è iniziato tutto il casino. Non ho avuto il coraggio di dire a Mario che il Ramazzotti me l'ero scolato proprio per vedere se riuscivo ad avere un incontro nella dimensione onirica.
Me l'aveva suggerito lo psicologo "L'alcool disinibisce, apre la mente"
A volte mi sento un verme.
Comunque ora gira per casa mia da quasi una settimana e non so come fare per dirlo a Mario. Si è portata dietro il palo della lap-dance e l'ha montato in salotto davanti alla TV. Ho risparmiato un casino di soldi tra night, 144 e fanciulle mercenarie a cottimo.
La cosa curiosa è che mi è sparito il simil-tarta-pokemon.
Ho tentato di spiegarglielo anche allo psicologo, lui ha detto che è possibile ci sia stato uno scambio nella dimensione onirica perpendicolare. Per farmelo capire mi ha fatto anche un disegno coi pastelli: Dalla parte destra ci sono io, dalla parte sinistra Mario.
Nella parte tridimensionale del foglio, ossia in quella che non esiste, ci sono un sacco di robe che nessuno capisce: Simil-Tarta-pokemon con 100 di energia e amiche immaginarie bagasce.
Ho mandato un SMS a Mario, non mi ha ancora risposto.
Volevo avvertirlo di non tentare di farsi fare i pompini dal tarta-pokemon.
Ha i super denti e l'attacco succhiante "mungitrice" Ma più che altro è che quel bastardo quando si tratta di sesso, non ne vuol sapere di fare il passivo.

La Metamorfosi

Dopo una notte di sogni inquieti mi desto. Mi passo una mano per sistemarmi il pacco e non lo trovo piu'.
Accendo la luce allarmato e mi guardo allo specchio.
Non c'e' piu'!
E quel ch'e' peggio m'e'spuntata una figa.
Una figa vera!
Peli, labbra grandi e labbra piccole e tutte quelle cose che hanno di solito le fighe.
Forse mi serve un caffe' di quelli forti.
Metto a bollire la moka da sei ma dopo tre caffe' e' ancora la'.
Sta la' e non fa' niente: non cala, non cresce non se ne va' a zonzo di qua e di la'.
"Morta?"
Bevo altri tre caffe'e mi viene l'agitazione: "E se mi fossero spuntate anche le tette?"
Mi tiro su la maglietta e osservo: si, si MI SONO SPUNTATE..."guarda che grosse!"
NO!
Falso allarme, sono sempre le mie coi peli in punta.
Peccato! una strizzatina gliel'avrei mollata volentieri, a me le tette piacciono un casino.
"E ora cosa ci faccio con la fica?"
Stasera devo anche uscire con la Patrizia, che le racconto?
A lei piaccio perche' son senza fica, ne sono sicuro.
Anch'io non la prenderei in considerazione se avesse il pisello.
"Mi vorresti bene anche se avessi la cellulite?" mi aveva chiesto la mia ex.
"Certo, la cellulite puo' anche andare...ma non il pisello, se tu avessi il pisello tra noi non potrebbe funzionare."
"Ma allora vieni via con me solo perche' ho la fica? E' perche' da me vuoi solo quella?!!"
"No, ti giuro che..."
"Allora sei solo un bastardo come tutti gli uomini!"
"No...no, io dico che l'amore e'....cieco...ma.....deve averci la fica..."
cazzo, quanto Odio i discorsi complicati ci finisco sempre dentro controvoglia.
A scuola mi hanno insegnato a non discriminare le persone e mi sembra sacrosanto, eppure la mia incapacita' d'innamorarmi delle persone sprovviste della vagina e' indubbia, mai per un solo istante ne ho bramata una che avesse l'aria di non avercela.
"Il tuo non e' un amore disinteressato, sei un maniaco schifoso e non ti voglio piu' vedere!"
"Ma noo, dai! se proprio tu NON l'avessi avuta, io...io...io..."
Io e basta. Niente da aggiungere, passo e chiudo.
ADDIO.
Mi riguardo nelle mutande: E' ancora la', immobile, immane, intonsa e musona.
INTONSA.
Meglio se telefono al mio amico Mario che magari sa darmi un consiglio.
"M'e' spuntata la fica", gli dico, "a te e' mai successo?"
"No", dice Mario pensieroso, "ma allora siamo fortunati, vuol dire che non occorre piu' che paghiamo per procurarcela, se vengo fino a casa tua me la fai vedere?"
"cazzo! Per quello ti mandano tutte affanculo! Ce l'ho da un quarto d'ora e me l'hai gia chiesta!"
"Ciao, ci vediamo in giro" dico, e sbatto giu'.
Che Amico di merda!
Scroccone bastardo!
"C'ho la fica e la prima cosa che faccio da possessore di fica e' tirarmela! Che ti credi?
Zoticone infame."
E poi anche se sei mio amico mica me la puoi domandare cosi' su due piedi...la fica va data solo se c'e' l'amore, non e' mica un pisello che lo puoi infilare dappertutto.
Tu dici che mi vuoi bene?
E come mai in tutti questi anni non me ne hai mai voluto?
Solo perche' ero sprovvisto della vagina?
Beh, lo sai che ti dico: che era reciproco!
Spalmo la patina sulle scarpe e mi stiro la camicia, stasera devo essere in forma.
Alle 7.00 devo essere davanti a casa della Patrizia con l'auto lavata, i tappetini nuovi e l'arbre magique.
cazz0! Alle 6.00 la gigia mi ripuzza di trota e spurga roba, mi tocca andare a rilavarmela col chilly. Sara' mica diffettosa?
No, Wikipedia dice che e' tutto normale...dipende dal periodo:
"L'ovulazione" dice "la mestruazione"...o il periodo di mezzo...quello che fa' mal di testa...
Ahhh...mi sento gia' tranquillizzato!
"Il mal di testa" che arma eccezionale!
Patrizia mi aspetta tutta in tiro, e' la prima volta che spero di non scoparmi una ragazza al primo appuntamento: "Sai sono in un periodo strano della mia vita...e poi stasera ho mal di testa...non so' se riesci a capire, ho tutta un'emicrania che mi gira attorno al capo."
La porto al ristorante e l'imbottisco di alcolici, il metodo di solito funziona...per sc0pare...
Stasera forse e' meglio se la stono un po'di piu' del solito, cosi' in mezzo alla confusione magari ci capisce poco e non si accorge di nulla.
A forza di bere mi scappa da pisciare, mi alzo barcollante ed entro nel bagno degli uomini.
cazzo, non mi dovro' mica sedere su quel water che c'ha piu'piscio sulla tavoletta che dentro al buco?
"Beh,io la faccio in piedi lo stesso" dico.
La fica pero' e' un pessimo strumento per pisciare cosi' mi bagno tutti i pantaloni, le scarpe e anche la camicia...per non parlare del muro.
Spero almeno che la Patrizia non se ne accorga.
Infatti dopo un po'siamo in macchina parcheggiati, lei mi accarezza e io le ciucci0 le tette. cazzo! me la sta menand0!
E'talmente ubriaca che le dico che e' la sua, e lei manco ci fa caso.
Ci sa proprio fare! Sono allupato come un caimano ma il cazzo mi fa schifo.
Bel problema essere LESBICI.
La trombo con due dita poi la riporto a casa.
Ciao.
Mi sveglio la mattina che ancora mi tira.
cazz0 se mi tira!
E non ho idea di come fare a menarmela: di solito non sto la' con tutte le sottigliezze, con i preliminari, la maggior parte delle volte che mi ritrovo davanti ad una fica lo caccio dentro e stantuffo infervorato, poi rotolo da una parte e dormo.
E a chi posso chiedere come fare??
A Mario?
"Mario, tu lo sai come si mena una fica?" NOOO, Mario in vita sua ne ha viste si e no due, una delle quali l'ha pagata...
Quasi quasi, provo a telefonare al consultorio.
"Pronto dottoressa, avrei un problema, non riesco a trovarmi il clitoride".
"Buongiorno a te bimbetta cara, la scoperta del proprio corpo e'una tappa fondamentale della propria vita, un momento dell'intimita' della donna che crea l'autocoscienza sessuale...quanti anni hai?"
-"32"
-"32!!?? e non ti sei mai accorta dii....cioe' sei ancora vergine...illibata?"
!!!!??? Cazz0 sono anche vergine!!? INTONSA.
-"Si, io sono una che se la tiene stretta", le dico, "la do' solo in cambio d'amore..."
-"Beh, mi fa' piacere che ci siano ancora donne di alti principi morali, mi dica cara, quando ha avuto l'ultima mestruazione?"
!!!???Cazz0!!..ma...Non....no...boh...saro' mica gia'in menopausa???!!!
-"Non ha ancora spurgato nulla", le dico..."pero' sa' un sacco di pesce".
-"Ma lei non ha mai fatto una visita ginecologica? sa alla sua eta', non c'e'nulla da aver paura, poi se e' illibata possiamo fare degli accertamenti per via rettale...."
-"????!!!!!!"
Affanculo il consultorio!
La vita delle persone dotate di vulva e' un autentico inferno: gente che ti vuole infilare roba dappertutto: Speculum, sonde rettali, vibratori, cetrioli, cazzi vari...amici che tentano di scoparti.
Allargo le gambe sul letto e me la guardo sullo specchio, se avessi un cazzo son sicuro che ora partirebbe verso l'alto come un missile.
Invece nulla...lei sta la e non fa' niente, forse a lei piace il pisello ma a me fa' schifo.
Ci do' un paio di spruzzate di deodorante e mi tiro su' le mutande.
"Quando hai il pane non hai i denti - Quando hai le zucche non hai i maiali - quando hai la figa non hai il cazzo."
Ebbeh, dico, "che vorresti avere tutto?"
Il telefono in salotto squilla.
Alzo la cornetta, e' Luigi, il mio amico sfigato che non ne ha mai vista una.
Cosi' sfigato che non ha neppure mai pagato almeno solo per vederla...
Luigi sospira, ha un tono irrequieto...supplicante, prende fiato poi dice: "Sai Mario mi ha parlato del tuo PROBLEMA, non vorresti venire a farti una birretta stasera? So che tu sei molto gentile, uno speciale, bello dentro, magari potresti aiutarmi a superare il mio problema saii...cioe' il problema che ho io con la fica...ecco...DA AMICO AD AMICO...."
MA VAFFANKUL0!!! TESTADICAZZ0!!! DEPRAVAT0!!!! CIUCCIACAZZI !!!!
Sbatto giu' e lo mando tre volte affanculo.
Ecco un altro amico di merda, non aspettano altro di avere un conoscente con la fica per andare a chiedergliela!
Ma io non la do'! Io me la tiro come Dio comanda!
Che pensate? che diventi l'unico che la da'??
Mettetevelo in chiaro, lo ripeto per l'ultima volta!
A me il cazzo fa' schifo! IO SONO LESBICO!!!
Capito a tutti voi!
cazzo di deviati!