martedì 23 agosto 2016

La mistress




Gino si chiedeva deluso perché cazzo se l'era sposata quella donna, passati i primi anni d'ardore s'era assopita.
Niente sesso per settimane intere!
Aveva dovuto ricominciare a farsi le pippe di nascosto come da ragazzino!
Si sparava i pornazzi sul portatile e ci dava giù di mano.
Su quei films si che c'erano delle belle porcone che lo pigliavano in ogni dove!
Altro che sua moglie con cui l'aveva fatto solo alla missionaria
Era sempre stato fedele alla sua donna, ma ogni cosa aveva un limite.
Si iscrisse ad un sito erotico e mise il suo annuncio:
"Distinto Impiegato quarantenne cerca ragazza per sesso estremo"
SESSO ESTREMO...gli piaceva quella parola, forse finalmente avrebbe messo una donna a pecora.
azzz...non stava più nella pelle!!
Con un ghigno soddisfatto lo rilesse cinque volte.
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Inke, era delusa dal suo compagno.
Non si divertiva più come una volta.
Nell'ultima orgia sado-maso finché lei gl' infilava nel sedere un trenino Lima lui le parlava dell'orto e dei pomodori che quest'anno erano più piccoli del solito.
Finché lei gli massacrava le palle con un mattone, lui le parlava del bollo della macchina, dell'ICI della seconda casa.
Era diventato un insensibile.
Sarà stata l'età!
Non poteva andare avanti così.
Entro' nel suo sito erotico preferito, ma invece di accedere come d'abitudine all'area "orge e gang bang sadomaso" entrò in "singoli cercano donne"
Era proprio la sua giornata fortunata!
L'aveva beccato al primo colpo!
Un impiegato!
Adorava gli impiegati!
Con quelle manine curate....non riusciva mai a smettere di frustarli!
Magari con quegli occhialini da ceffoni...lei ne dava tanti, e sapeva darli bene. Si teneva allenata col pungiball.
Lo contattò immediatamente!
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Gino si sistemo' gli occhiali, non credeva ai suoi occhi!
Aveva appena spedito il suo invito e una ragazza gentilissima gli aveva risposto subito.
Doveva muoversi bene, non poteva perdere l'occasione.
“Alle donne piacciono i tipi romantici”, pensò "adesso compro delle rose rosse e l'invito a cena".
Le rispose con una frase ricercata tutta in rima, voleva fare il raffinato.
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Inke vide arrivargli subito la risposta.
Doveva aver proprio voglia 'sto pervertito!
Ma era extracomunitario?
Parlava strano!
Frasi da deviato proprio! Penso'.
Lei sapeva come prendere gli impiegati pervertiti.
Due sberloni sulla porta per far capire chi comanda poi gli avrebbe pisciato sul muso finché era ancora a terra agonizzante.
Cazzo! Si sentiva già rinata!
Altro che quell'insensibile del suo compagno.
Non poteva più aspettare oltre.
"Domani sera al bar dei camionisti, ore 8.00", scrisse all'ignoto
impiegato.
Adesso doveva mettere a posto la camera col DUNGEON.
Entro'.
C'era tutto un casino dall'ultima orgia in trentadue.
Le sfere anali di marmo da 10 centimetri erano in giro per tutta
la stanza. I vibratori da 20 pollici in latex erano nella fuciliera
allineati. Almeno quelli erano a posto
Diede un po' d'olio alla croce di Sant'Andrea che cigolava troppo,
poi si girò ad ammirare il suo pezzo forte: IL PERISCOPIO ANALE.
Mica le solite cosuccie da sexy shop, gliel' aveva procurato un suo amico carpentiere che lavorava alle demolizioni NAVALI di Livorno.
Aveva dovuto farci aggiungere le rotelle da un fabbro per poterlo spostare per casa.
Ci diede una spolverata poi controllò le ottiche fornite di mirino millimetrato balistico.
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Gino per poter uscire di casa alle 8 aveva dovuto inventare una
balla colossale per sua moglie Luisa.
Sarebbe andato a mangiare da sua madre che ultimamente stava male e aveva bisogno di compagnia.
Luisa sapeva che sua suocera cucinava come un cane, sarebbe
tornato a casa con la diarrea come al solito “Maledetta suocera”
Gli fece le solite raccomandazioni sul colesterolo e lo lasciò
uscire.
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Inke capì subito che quell' esile impiegato che aveva appena
parcheggiato a fianco di uno Scania e stava scendendo con delle
rose in mano era il suo uomo.
Le rose!
Era un tipo tosto pensò.
Le spine delle rose sui coglioni son cose da masochisti esperti!!
Si eccitò!
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Gino scese dalla macchina accompagnato da Inke, la casetta era
tranquilla e ben tenuta,
sembrava una ragazza a modo con la passione per la casa, tipico
delle donnine dolci e gentili pensò trasportato.
Appena passata la soglia del portoncino si prese uno sberlone così
possente da cadere intontito a terra.
Dei lampi viola intermittevano nella sua mente, luci stroboscopiche unite ad un dolore lancinante.
Chi c'erano i briganti? La squadra speciale anti-fedifraghi?
I marines?
Ancora lampi viola....
Vide comparire dalle nebbie l'immagine di sua suocera piena di
gaiezza che fumava canne in un prato.
Appena cominciò a ricapire qualcosa aveva una grossa palla in
bocca tenuta da una fascetta e la mani unite da due polsiere di
cuoio borchiate.
Sgomento scoprì che non poteva più ne parlare, ne muoversi.
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Inke era tutta eccitata, il tizio era un esperto!
Sembrava soffrisse sul serio!
Non ricordava neppure da quanto non aveva simili soddisfazioni!
Ecco uno che sapeva recitare la parte alla perfezione!
Chissà cosa gli piaceva? I trenini?
Si tirò via il vestito e rimase solo col bustino e le calze di latex.
Allargò le gambe e gli pisciò sul muso.
Che soddisfazione!
Sembrava che l'impiegato si stesse riprendendo, arrancava. Si girò marziale e gli menò un altro sberlone sul naso.
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Gino quando riprese i sensi era legato a testa in giù ad una croce
di Sant'Andrea.
Nella stessa posizione dell'uomo di Vitruvio sulla moneta da
un euro...ed era nudo!
Dov'era? come? quando? perché?
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Inke era troppo eccitata non riusciva più a connettere, a pensare,
l'eccitazione la stava portando al delirio.
Come poteva iniziare?
Il trenino?
Le palle  anali di marmo da 10?!
Si, bella idea, ma quante ce ne stavano dentro ad un ometto così
esile?
Non era un problema!
Aveva il suo bel periscopio per fare una prima analisi conoscitiva.
Attraversò la stanza soddisfatta e si mise a spingere il marchingegno.
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Gino stava tentando di capire dove fosse e perché, quando sentendo un rombo che fece tremare il pavimento vide avvicinarsi un enorme attrezzo di ghisa che scorreva su ruote.
Prima di urinarsi addosso riuscì a leggere solo una sigla:
MARINA MILITARE ITALIANA
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Il momento era topico, Inke con le mostrine da "capitano di
vascello" aprì il boccaporto e fece uscire il periscopio per una
prima ispezione.
Profondità mezzo metro! Disse col fare del graduato.
Regolò con precisione lo strumento e lo fece scorrere
nell'intestino dell'impiegato, lo girò a dritta e a babordo, calcolò con la scala millimetrata: Ci stavano tranquillamente 10 palle di porfido, stabilì soddisfatta.
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Gino aveva gli occhi fuori dalle orbite, continuava a vedere dei
flash blu cobalto.
Un'astronave aliena era atterrata in mezzo alle sue chiappe e
stava facendo degli esperimenti su di lui, una sonda era entrata
nel suo culo e lo stava esplorando.
Sua suocera in un anello di fumo di canna stava ballando il
flamenco.
Harrison Ford era davanti a uno che diceva: "Io ho visto cose che
voi umani non potete neppure immaginare....bastimenti in fiamme al largo di Orione"
Poi finalmente quell'attrezzo era uscito dal suo didietro.
Si sentiva aperto come il Colosseo.
Si girò e vide un carrello pieno di palle.
Anche a lui piaceva giocare al biliardo, ma quelle biglie erano
molto più grosse...chissà che gioco era?
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Inke si mise la maschera da demonio che usava nei momenti
migliori, poi prese il barattolo del grasso da ingranaggi che
teneva di scorta sulla credenza e si avvicinò.
L'impiegato continuava a dimenarsi disperato.
Che attore che era!
E pensare che dovevano ancora cominciare!
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Gino vide il mostro alieno avvicinarsi avvolto da lampi blu
cosmico, in mano teneva uno strumento soffisticatissimo pieno di
una gelatina bianca.
Indossava dei guanti spaziali di gomma usa e getta.
Non riuscì a vedere cosa stesse facendo al suo culo perché sua
suocera continuava a passargli davanti ballando la lambada.
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Inke con le mani tutte ingrassate prese la prima palla e spingendo
gliel' inficcò nel culo.
Era proprio un attore! Riusciva a sembrare perfino ancora vergine!
Chissà come faceva!
Continuava ad essere eccitata fuori dei modi, dopo la quinta
decise di diversificare un po' sennò sarebbe venuta subito!
Cosa poteva fare?
Far la galleria per il trenino Lima? Bello!
No,no! Battergli i coglioni coi mattoncini ??!! ficooo...
Oppure attaccargli il peso da 30 chili al pisello??!!
Che idea carinaaaa!
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Gino vide un marziano avvicinarsi con in mano una palla di ferro
di quelle che si attaccavano alle caviglie dei carcerati ai tempi
dei lavori forzati.
Era già legato alla croce, quella palla era del tutto superflua,
penso'.
Poi vide che armeggiava nel posto sbagliato.
Ma dove cazzo le hanno le caviglie gli alieni?? penso'.
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Inke imbragò il pisello dell'impiegato nell'apposito incavo
all'inizio della catena, poi con un movimento acrobatico ripreso della ginnastica artistica lasciò cadere la palla da 30 chili a peso
morto.
Le piaceva vedere i piselli tirarsi finché sembravano spezzarsi in
due, ammirarli che diventavano così sottili che in trasparenza si vedeva dall'altra parte.
Che carinooo!
Che tipo!
S'era innamorata!
Come poteva fingere con tanto realismo, farsi venire due occhi
così rossi e lacrimanti.
Non tentava neppure più di urlare: Rantolava.
Ora ne era sicura, lui la voleva compiacere.
Ma che attore!
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Gino stava puffando coi puffi.
Dei raggi blu puffo si estendevano all'infinito, puffetta gli dava
i bacini e lui voleva puffarla.
Sua suocera strafatta di acidi alternava suicide-techno e
gangsta-rap ad un RAVE party.
Riaprì gli occhi. L'alieno aveva in mano due mattoni.
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Inke non era brava coi nodi, dopo la prima serie di mattonate sui
testicoli i nodi che lo tenevano fissato alla croce si erano sciolti.
L'impiegato continuava a fare il "finto esanime".
Che istrione!
Beh, cambiamo gioco, penso' Inke.
Prese il caricabatterie della macchina, aprì le pinze della 220
"polo più" sul testicolo destro e "polo meno" su quello sinistro poi
urlo' "START" premendo il bottone come se "quello dentro" dovesse fare contatto con la chiave.
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Una folgore squarciò il cielo blu puffo!
Gino si mise a correre per l'astronave aliena, prese un fucile
laser da 20 pollici dalla fuciliera e lo puntò contro la marziana
nuda.
Poi uscì dalla nave aliena, attraversò il giardino alieno e sotto
l'albero alieno vide la sua macchina terrestre.
Partì con l'acceleratore a tavoletta distruggendo altri veicoli
alieni lungo il viale, Investì anche un cane alieno.
Non si fermò.
Si immise sulla tangenziale e puntò a tutto gas verso casa.
Doveva avvertire l'esercito, la contraerei!
Ma prima doveva passare da casa, qualcosa di sinistro gorgogliava all'interno della sua pancia, si sentiva il ventre esplodere.
Aveva bisogno di un bagno!
Lo avevano sottoposto a chissà quali esperimenti alieni, ricerche
sul genere umano. Doveva avvertire la NASA.
Prima però il bagno!
Il BAGNOOOOOO!!!!
Parcheggiò sotto casa e corse al bagno.
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Luisa la moglie di Gino era incazzata nera.
Lo sapeva che sua suocera cucinava da cani, ma questo era troppo!
Troppo oltre qualsiasi limite!
Suo marito era svenuto in bagno dopo aver disintegrato il water!
Polpette ancora intere dure come il porfido!

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